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				 COSA SIGNIFICA 'OTTO PER MILLE'?
				( Tratto 
				dal sito dell'Unione atei agnostici e razionalisti ) 
				 
				Con il Concordato del 1929 lo stato italiano si impegnò a pagare 
				direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo 
				della congrua. Ritenendolo datato, nell'ambito delle trattative 
				per il 'nuovo' Concordato si decise un nuovo meccanismo di 
				finanziamento alla Chiesa cattolica, solo in apparenza più 
				democratico e trasparente in quanto allargato alle altre 
				religioni: lo stato decideva di devolvere l'8 per mille 
				dell'intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi 
				religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo stato 
				stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni 
				espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi. 
				 
				L'otto per mille è normato dalla legge 222/85. 
				 
				COME FUNZIONA IL MECCANISMO? 
				 
				Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può 
				scegliere la destinazione dell'8 per mille del gettito IRPEF tra 
				sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane 
				avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione 
				delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in 
				Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane. 
				 
				In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo 
				assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d'opinione, al 
				termine del quale si 'contano' le scelte, si calcolano le 
				percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste 
				percentuali, vengono poi ripartiti i fondi.  
				 
				Come se non bastasse, la mancata formulazione di un'opzione non 
				viene presa in considerazione: l'intero gettito viene ripartito 
				in base alle sole scelte espresse. 
				 
				Alcune confessioni, più coerentemente, lasciano allo Stato le 
				quote non attribuite, limitandosi a prelevare solo quelli 
				relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa che NON fa la 
				chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo 
				rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore. 
				 
				ECCO PERCHÉ È IMPORTANTE COMPILARE QUESTA SEZIONE DELLA 
				DICHIARAZIONE DEI REDDITI. 
				 
				Qualora il contribuente non sia tenuto alla presentazione della 
				dichiarazione, può comunque effettuare ugualmente la scelta 
				della destinazione dell'8 per mille consegnando il CUD in una 
				busta chiusa agli enti preposti alla raccolta (poste, banche 
				etc'). 
				 
				LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO 
				 
				Il Ministero delle Finanze, già restio a fornire statistiche in 
				merito (comunica i dati alle sole confessioni religiose, che ne 
				danno notizia con estrema riluttanza), è peraltro estremamente 
				lento nel diffondere i dati. Le ultime comunicazioni ufficiali e 
				definitive si riferiscono incredibilmente alle dichiarazioni dei 
				redditi del 2000 (redditi 1999). 
				 
				Questa la distribuzione: 
				 
				87,17% Chiesa Cattolica 
				 
				10,35% Stato 
				 
				1,21% Valdesi 
				 
				0,46% Comunità Ebraiche 
				 
				0,32% Luterani 
				 
				0,28% Avventisti del settimo giorno 
				 
				0,21% Assemblee di Dio in Italia 
				 
				Va notato che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di 
				contribuenti solamente il 38,33% ha espresso un'opzione. Solo il 
				33,41% della popolazione, quindi, ha espresso una scelta a 
				favore della Chiesa cattolica. Per dare un'idea dell'enormità 
				della cifra corrisposta grazie a questo meccanismo, la 
				Conferenza Episcopale ha disposto nel 2004 di contributi per 
				936,5 milioni di Euro. 
				 
				COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI? 
				 
				CHIESA CATTOLICA 
				 
				Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, 
				tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante 
				(il 38% del totale). Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica 
				prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette 
				'esigenze di culto' (42%): finanziamenti alla catechesi, ai 
				tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, 
				manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio 
				patrimonio. Ovvio che non vedremo mai alcuno spot su queste 
				tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è 
				dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va guarda caso 
				solo l'8% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili 
				sul sito www.sovvenire.it. 
				 
				STATO 
				 
				Le modalità di ripartizione dei suoi fondi sono dettagliatamente 
				illustrate nel nostro sito. Lo Stato è l'unico competitore per 
				l'otto per mille che rifiuta di farsi pubblicità. Il Governo 
				dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione 
				del suo sito internet. 
				 
				CHIESA VALDESE 
				 
				Rifiuta di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e 
				al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su 
				www.chiesavaldese.org. 
				 
				LUTERANI 
				 
				Una parte dei fondi viene utilizzata per il sostentamento dei 
				pastori. Per maggiori informazioni vai su www.elki-celi.org. 
				 
				COMUNITÀ EBRAICHE 
				 
				I fondi non sono destinati ai rabbini, ma in gran parte alla 
				manutenzione delle sinagoghe. Per maggiori informazioni vai su 
				www.ucei.it. 
				 
				CHIESE AVVENTISTE 
				 
				Rifiuta anch'esse di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di 
				culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni 
				vai su www.avventisti.it. 
				 
				ASSEMBLEE DI DIO 
				 
				I fondi sono destinati esclusivamente alle missioni e alla 
				beneficienza. Per maggiori informazioni vai su www.adi-it.org. 
				 
				PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO? 
				 
				perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma 
				la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo 
				principio; perché è un finanziamento a fondo perso a favore di 
				confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. 
				Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di 
				questi contributi non ha alcuna utilità sociale; 
				 
				perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni 
				religiose, lo Stato italiano non fa alcuna pubblicità per sé e 
				non informa su come destina questi fondi. Quando nel 1996 il 
				ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza 
				statale all'infanzia svantaggiata, il 'cassiere' della 
				Conferenza Episcopale Italiana Nicora reagì duramente, 
				sostenendo che «lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei 
				confronti della Chiesa»; 
				 
				perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono 
				ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un'Intesa con lo 
				Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari 
				cattolici, blocca l'accordo (già sottoscritto) con i Testimoni 
				di Geova e impedisce l'avvio di trattative con gli islamici: i 
				fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al 
				meccanismo delle scelte inespresse porterebbero alle loro 
				gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale 
				reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di Euro 
				per la Chiesa cattolica. 
				 
				perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo 
				il semplice cittadino ma anche la persona colta. Un giornalista 
				Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua non 
				conoscenza del meccanismo; 
				 
				perché lo Stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a 
				cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della 
				popolazione. 
				 
				MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME? 
				 
				L'Associazione per lo Sbattezzo ha lanciato da diversi anni 
				un'iniziativa per l'obiezione fiscale: maggiori informazioni sul 
				loro sito. 
				 
				L'UAAR ha anch'essa più volte criticato e chiesto modifiche alla 
				normativa: resta il fatto che un cambiamento è fattibile solo 
				attraverso una modifica della legge. 
				 
				ALTRI CONTRIBUTI STATALI ALLA RELIGIONE CATTOLICA 
				 
				sempre con la dichiarazione dei redditi, è possibile dedurre dal 
				proprio reddito versamenti alle chiese fino all'ammontare di due 
				milioni di vecchie lire, intorno ai mille Euro; in proposito, 
				rileviamo come il numero di offerte per il sostentamento dei 
				sacerdoti sia calato, negli ultimi nove anni, del 14%, con 
				conseguenti minori entrate del 18%; 
				 
				pagamento pensioni al clero: un fondo speciale dal disavanzo 
				perennemente in rosso. Fortunatamente, con la Finanziaria 2000 
				si è intervenuti almeno su questi, innalzando a 68 anni l'età 
				pensionabile e aumentando i contributi a carico dei sacerdoti; 
				 
				esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e 
				donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici; 
				 
				pagamenti degli stipendi agli insegnanti di religione, nominati 
				dai vescovi: incidono per più di 1.000 miliardi (delle vecchie 
				lire) sul bilancio statale; 
				 
				finanziamenti alle scuole cattoliche; in varie regioni, parte 
				degli oneri di urbanizzazione a disposizione dei comuni deve 
				essere destinata agli «edifici di culto». 
				 
				Non solo. Recentemente sono state stipulate intese ad hoc tra 
				diverse Giunte e Conferenze episcopali regionali che hanno 
				riguardato anche i beni culturali ed ecclesiastici, il turismo 
				religioso e la retribuzione del personale ecclesiastico presente 
				negli ospedali. contributi agli oratorî: concessi da diverse 
				regioni, nel maggio 2001 sono stati presentati due disegni di 
				legge (identici) da parte di alcuni parlamentari dell'UDC. Nel 
				luglio 2003 tali testi, dopo alcune modifiche, sono diventati 
				legge. Contro il provvedimento si sono espressi ben pochi 
				parlamentari: tra i contrari Tiziana Valpiana, la cui 
				dichiarazione di voto contrario alla Camera dei deputati 
				contiene importanti dichiarazioni sulla necessità di una 
				effettiva parità tra credenti e non credenti. 
				 
				Per un quadro di insieme vai al documento Quanto costa allo 
				stato il finanziamento della chiesa Cattolica, di Marcello Vigli, 
				presente sul nostro sito. 
				 
				DOCUMENTAZIONE SULL'ARGOMENTO 
				 
				Interrogazione parlamentare sull'argomento dell'On. Stelio De 
				Carolis del 13 dicembre 2000 
				 
				Sergio Lariccia. «Esigenze di laicità della società italiana» in 
				Manifesto Laico, pp. 59-65. Laterza, Bari, 1999. 
				 
				Mario Guarino. I mercanti del Vaticano. Kaos Edizioni, Milano 
				1998 
				 
				.. Un testo fondamentale per capire i meccanismi di 
				finanziamento (legali e non) della Chiesa. Anticlericale. 
				Millelire Stampa Alternativa 1993, pagg. 18-22. 
				 
				Mario Patuzzo. «La tassa dell'8 per mille» dalla rivista L'Ateo, 
				n. 0/1996. 
				 
				Rivista Il peccato, numeri diversi. 
				 
				Annapaola Laldi. «Otto per Mille dello Stato - Tra cifre che 
				parlano'» - dal sito dell'Aduc. 
				 
				Raffaele Carcano. «Otto per mille: attenti a quella firma», da 
				L'Ateo n. 2/2001. 
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