Orientamento di massa dei Comunisti Anarchici: Anarchismo bulgaro in armi
di Michael Schmidt (ZACF, Sud Africa) col contributo del veterano
anarchico bulgaro Jack Grancharoff (1)
gentilmente letto in anteprima da Will Firth
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Agli inizi del XX secolo, l'anarchismo si configurava come un
movimento di massa organizzato in Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia;
del resto gli anarchici erano già stati protagonisti nell'insurrezione
del 1873 in Bosnia-Erzegovina contro il potere austro-ungarico. Ma fu
in Bulgaria e nella vicina Macedonia che si sviluppò la prima e
notevole esperienza di anarchismo organizzato, nel bel mezzo del gioco
di potere tra le grandi potenze dell'epoca. Questo movimento ben poco
studiato non solo diede il suo contributo di sangue nelle lotte di
liberazione nazionale e nell'opposizione armata sia al fascismo che
allo stalinismo, ma si sviluppò come movimento di massa diverso e
resistente, e fu il primo ad adottare come prima pietra di fondazione
la tanto dibattuta Piattaforma del 1926 edita dai makhnovisti ucraini
esuli a Parigi (2). Per queste ragioni è di vitale importanza che il
rinato movimento comunista anarchico nel nuovo millennio si confronti
con
l'eredità dei Balcani. Questo articolo, che prende le mosse dal 1919,
è un estratto dal volume in due tomi sull'anarchismo e sul
sindacalismo, "Counter-Power" [contropotere], scritto da me con Lucien
van der Walt, una sorta di storia globale e di teoria del movimento
che sta per uscire entro l'anno negli USA per i tipi delle edizioni AK
Press.


La Federazione dei Comunisti Anarchici di Bulgaria (FAKB)

Nel caldo 1919, nel pieno della rivolta globale dei lavoratori contro
il capitalismo, gli anarcosindacalisti bulgari (i cui primi gruppi
risalgono al 1910) e il cuore della vecchia Federazione Anarchica
Bulgaro-Macedone, le cui origini sono del 1909, lanciarono un appello
per la riorganizzazione del movimento. La Federazione dei Comunisti
Anarchici della Bulgaria (FAKB) venne fondata in un congresso aperto
dal combattente anarchico Mikhail Gerdzhikov (1877-1947), già
fondatore del Comitato Rivoluzionario Clandestino Macedone (MTRK) nel
1898 e comandante del Corpo di Prima Linea dell'MTRK durante la
Rivolta macedone del 1903. Questa formazione forte di solo 2.000
uomini armati con fucili antiquati, era riuscita a sconfiggere una
guarnigione di 10.000 soldati turchi bene armati, dando inizio alla
zona liberata dei Monti Strandzha in Tracia, centrata nella Comune di
Tsarevo (Vassiliko) - un'azione che ebbe un ruolo chiave nel collasso
dell'Impero Ottomano.
Al congresso di fondazione della FAKB parteciparono 150 delegati,
senza contare coloro i quali erano lì a nome di organismi che non
agivano alla luce del sole. La FAKB venne organizzata come federazione
clandestina di quattro "unioni" comuniste anarchiche regionali,
suddivise in gruppi di studio, gruppi sindacalisti e gruppi di
combattimento. La federazione era ristretta solo ai suoi militanti, ma
la sua attività pubblica prevedeva giri di propaganda in tutte città
ed in tutti i villaggi. La FAKB sospese il giornale "Rabotnicheska
Misl" (Il Pensiero dei Lavoratori, rinato nel primo dopoguerra) ed
assegnò l'onore del ruolo di organo della federazione al "Probuda" (Il
Risveglio, edito da Gerdzhikov), ma decise anche che ogni affiliato
potesse gestire una propria stampa. Ecco la testimonianza di
Grancharoff:

"L'anarchismo era riuscito a diventare un movimento popolare ed a
penetrare negli strati operai, giovanili, degli insegnanti e dei
pubblici dipendenti. Comunque le attività illegali e sotterranee del
movimento non si fermarono".

Così la FAKB aiutò la nascita e ne sostenne l'attività di
organizzazioni come la Federazione Bulgara degli Studenti Anarchici
(BONSF), come pure della federazione degli artisti, scrittori,
intellettuali, dottori ed ingegneri anarchici, e della Federazione
della Gioventù Anarchica (FAM) che aveva sezioni in diverse città e
villaggi e nelle scuole più grandi. Come si può vedere, nella FAKB
c'erano sindacalisti, combattenti, sezioni professionali e giovanili
che si diversificavano per tutta la società bulgara. Durante lo
sciopero dei trasporti nel 1919-20, gli anarchici pianificarono di
armare i lavoratori, ma lo sciopero venne tradito dai partiti politici
della sinistra e selvaggiamente represso, il giornale "Probuda"
proibito. Uno dei militanti chiave della FAKB era Georgi Sheytanov
(1896-1925) (3), chiamato Sheitanoff da Grancharoff. Proveniva dalla
città orientale di Yambol, era diventato anarchico da adolescente e
costretto ad andarsene in
esilio in Francia all'età di 17 anni, dopo essere evaso dalla
prigione dove era stato rinchiuso per aver bruciato i registri del
tribunale locale. Sheytanov ritornò in Bulgaria per partecipare alle
agitazioni clandestine anarchiche del 1914, ma venne arrestato e
torturato, fuggì nuovamente, in direzione di Mosca dove fu testimone
diretto della rivoluzione del 1917, e ritornò in Bulgaria nel 1918
dopo essere sfuggito ad un plotone di esecuzione dei Bianchi in
Ucraina. In Bulgaria, Sheytanov tornò nuovamente a far parte del
movimento anarchico e pubblicò il famoso Appello agli Anarchici,
nonché un Manifesto ai Rivoluzionari, una sorta di critica anarchica
al Bolscevismo.

Nel 1920, l'Unione Agraria Bulgara (BZS), socialdemocratici guidati da
Aleksandar Stamboliyski costituì il primo governo socialista del
paese, all'interno della struttura della monarchia costituzionale
dello Zar Boris III, creando le condizioni per la diffusione del
protagonismo popolare. Ma alla stregua di come avevano fatto le
"Guardie Noske" del Partito Socialdemocratico in Germania, anche il
BZS bulgaro costituì la "Guardia Arancio" come forza antiscioperi. I
nazionalisti macedoni filo-bulgari della Organizzazione Rivoluzionaria
Interna di Macedonia (VMRO) che si era ricostruita nel 1920,
iniziarono a fare agitazioni per il ritorno della Macedonia alla
Bulgaria. Il Partito Comunista Bulgaro (BKP), che era nato da una
scissione con l'ala socialdemocratica Tesni vicina ai bolscevichi,
crebbe rapidamente diventando uno dei partiti comunisti più forti
d'Europa, ma presto si adeguò alla tattica riformista ed ebbe seggi
nel parlamento bulgaro. Dopo che
l'organo di stampa "Probuda" era stato bandito nel 1920, divenne
organo della FAKB il giornale "L'Anarchico", edito a Kyustendil, una
grande città a sud-est di Sofia. Nel frattempo, Sheytanov pubblicò
clandestinamente il foglio "La Rivolta" e riprese le pubblicazioni
"Rabotnicheska Misl", prima come rivista, ma poi prese il nome del
vecchio giornale di Gerdzhikov, "Svobodno Obshtestvo" (Libera
Società). Nel 1921, all'età di 15 anni, un altro militante chiave,
Georgi Grigoriev (1906-1996) (4) entrò nella FAKB. E' lui che poi
avrebbe scritto la storia definitiva della "Rivoluzione Macedone" (5)
con lo pseudonimo di Georges Balkanski, mentre era in esilio a Parigi.


Il colpo di stato fascista del 1923 e le sue conseguenze

Nel gennaio 1923, si tenne nella città di Yambol il 5° congresso
annuale della FAKB - il primo a carattere pubblico benché ancora
illegale - a cui parteciparono 104 delegati e 350 osservatori di 89
organizzazioni, come ricorda Grancharoff. L'ordine del giorno
prevedeva la situazione soggettiva ed oggettiva, questioni
organizzative, la questione contadina, l'internazionalismo, il periodo
di transizione, la dittatura del proletariato, la propaganda, le
cooperative ed il sindacalismo. Le relazioni dei delegati di Yambol,
di Kyustendil e di Radomir ad ovest di Sofia, dell'importante
villaggio di Nova Zagora e delle città meridionali di Khaskovo,
Kilifarevo e Delebets davano la classe operaia quasi interamente
affiliata al movimento anarchico mentre grandi progressi erano stati
fatti a Sofia, a Plovdiv, sul porto di Burgas sul Mar Nero, a Russe e
in altri centri. Il congresso pubblico di Yambol ebbe un tale impatto
che ci fu un'impennata nella
circolazione della stampa anarchica. Ma una tale popolarità non era
sfuggita agli occhi della reazione che stava tramando un golpe e che
riuscì a convincere il BZS a far passare una legge "anti-banditismo"
che aveva come obiettivo gli anarchici. Nel marzo 1923, Stamboliyski
firmò un accordo con la Jugoslavia con cui si riconosceva il nuovo
confine e si metteva fuori legge la VMRO. Il 26 marzo dello stesso
anno, una manifestazione di protesta anarchica nella città di Yambol
contro il disarmo del popolo previsto dalla legge anti-banditismo,
offrì la scusa alla destra per compiere un massacro.

Secondo Grancharoff, il governatore militare di Yambol aveva vietato
la manifestazione anarchica ed aveva schierato le truppe nella piazza
della città. Ma un oratore anarchico salì su un banchetto ed iniziò il
suo comizio. Le truppe aprirono il fuoco, ferirono l'oratore e
parecchi altri anarchici presenti. Iniziò una dura battaglia tra le
forze anarchiche ed i due reggimenti militari di stanza a Yambol, che
si protrasse per ben due ore ed ebbe fine solo quando il comandante
militare fece arrivare un battaglione di artiglieria da una città
vicina. Vennero catturati 26 anarchici che quella notte morirono sotto
il fuoco delle mitragliatrici nella caserma. Quel giorno furono uccisi
fra i 30 ed i 40 anarchici, compreso un attivista ed organizzatore
chiave come Todor Darzev, ma uno dei 26 catturati, lo studente
Obretenov, che era stato solo ferito, strisciò via e riuscì a dare
l'allarme. Il giorno dopo le truppe sgombrarono la sede anarchica nel
centro
di Sofia ed arrestarono tutti i presenti. Il 9 giugno, un colpo di
coda nazionalista contro il patto bulgaro-jugoslavo, con a capo
ufficiali fascisti dell'esercito aderenti alla Lega Militare,
appoggiati dallo zar e dalla VMRO, portò ad un colpo di stato contro
il governo del BZS ed alla morte del premier Stamboliyski. A
Kilifarevo, gli anarchici riuscirono a unire dietro le loro file i
comunisti e gli agrari e diedero assalto alle truppe per parecchi
giorni, occuparono anche se per poco la città di Drenovo e parecchie
altre città nella zona pedemontana.

Il nuovo governo era una coalizione di forze di destra sostenuta dal
Narodrisak, il partito del grande capitale, guidato dal noto fascista
Professor Aleksandr Tsankov, che diede alla VMRO il controllo di fatto
della porzione bulgara in Macedonia (l'ala sinistra del partito,
dissoltasi durante la Prima guerra mondiale, venne ricostituita nel
1926 a Vienna come VMRO Unita, ma non aveva più connotati anarchici,
essendosi orientata verso i partiti comunisti bulgaro e greco).
Grancharoff scrive che "l'intero paese era diventato un mattatoio",
con forse 30.000 o 35.000 operai e contadini uccisi dalle forze di
destra tra il 1923 ed il 1931, pari solo all'Argentina sotto la
dittatura di Galtieri. Il movimento anarchico, quello comunista e
quello degli agrari furono costretti alla clandestinità e militanti
anarchici chiave come Nicola Dragnev vennero arrestati ed uccisi
sommariamente. Alcuni anarchici andarono in esilio, ed il giornale
"Rabotnicheska Misl"
ricomparve a Chicago. Altri formarono cellule armate note come
"cheti" che presero parte ad un importante tentativo di insurrezione
coordinata con il BKP nel 1923 e nelle successive attività di
guerriglia. Grancharoff dice che inizialmente il BKP non aveva preso
parte alla lotta antifascista, ritenendo che si trattasse di una lotta
"tra due borghesie" - il popolo e lo Stato! Sollecitato da Mosca, il
partito diede inizio all'insurrezione, ma a causa del suo tentativo di
sostituirsi all'azione di massa, si trattò di un'avventura
fallimentare. Nel 1923, Sheytanov pubblicò il giornale clandestino
"Protesta" e successivamente, nel 1924, il settimanale legale "Zov"
(L'Appello), che ebbe grande successo nei circoli accademici, mentre
clandestinamente usciva anche "Acratia" (Anti-Autorità).


Il Fronte Unito e la Guerriglia

Ritenendo che fosse giunto il momento di unire il movimento operaio
contro il fascismo, Sheytanov stabilì contatti con i comunisti, gli
agrari di sinistra ed i federalisti macedoni come Todor Panitsa,
fondando un giornale "letterario" di nome "Plamlak" (La Fiamma) a
sostegno del suo progetto. Ma quando nacque il Fronte Unito, era già
diventato una creatura del Comintern ed il movimento anarchico guidato
dalla FAKB lo respinse, considerandolo autoritario. Grancharoff cita
un lavoro stalinista, "Nascita, sviluppo e inserimento
dell'opportunismo nel movimento operaio bulgaro" (1986) quale fonte di
quanto cita nel brano dal suo libro:

"Con ben poche eccezioni, gli anarchici non riconobbero l'Unione
Sovietica quale paese socialista. E le loro argomentazioni erano
cogenti: 'in Russia come dappertutto, c'è il capitalismo. E' stupido
pensare che il capitalismo possa esistere senza essere difeso da un
governo, [anche se in] Russia il governo si definisce proletario'."

L'esistenza di un vasto movimento organizzato comunista anarchico e di
un movimento operaio anarcosindacalista con profonde radici nella
classe lavoratrice e tra gli intellettuali, spiega anche perché - a
differenza dell'Ungheria e della Cecoslovacchia, dove molti anarchici
contribuirono all'epoca alla fondazione dei partiti comunisti - in
Bulgaria ben pochi anarchici furono attratti dalla concezione
rivoluzionaria del bolscevismo. Nel 1925 il bombardamento della
Cattedrale di Santa Nedelya a Sofia da parte di un commando composto
da una fazione radicale del BKP e da membri del BZS - in risposta
all'incarcerazione ed esecuzione di molti dirigenti del BKP - uccise
11 generali, il capo della polizia ed il sindaco della città, ma anche
altre 140 persone. La conseguenza, però, fu un regime di terrore
contro la sinistra che portò all'arresto di 3.000 comunisti ed
all'esecuzione di tre. La FAKB, il BKP ed il BZS unirono le loro forze
combattenti in un solo
corpo di guerriglia, che però fu costretto a disperdersi subito in
cellule combattenti più piccole. Speciali unità di polizia entrarono
in azione alla ricerca di Sheytanov, che - insieme alla sua compagna
d'armi, la giovane attrice Mariola Sirakova (6) - venne prese ed
ucciso insieme ad altri 12 prigionieri nella stazione ferroviaria di
Belovo il 2 giugno 1925. La repressione costrinse molti anarchici
bulgari, come Grigoriev, ad andare in esilio in Jugoslavia, poi in
Francia, dove ricostituirono gruppi anarchici a Tolosa, Parigi e
Beziers. Questi gruppi costituirono comitati di solidarietà con i
prigionieri anarchici in Bulgaria e stesero una bozza del programma
rivoluzionario della FAKB. Influenzata dal dibattito sulla Piattaforma
makhnovista dal 1926 in avanti - e si sa che un delegato bulgaro noto
solo come "Pavel" (forse Grigoriev) fu tra coloro che costituirono nel
1927 la Federazione Internazionale Comunista Anarchica di breve vita
-, la FAKB
adottò la Piattaforma come suo proprio statuto.


"Il sindacalismo della Vlassovden" e l'espansione anarchica

Nel frattempo, l'anarcosindacalista Manol Vassev Nicolov ed un gruppo
di comunisti anarchici di Khaskovo facevano lavoro di organizzazione
tra i coltivatori di tabacco della regione, all'interno delle vecchie
e tradizionali cooperative rurali di mutuo appoggio chiamate
Vlassovden (dal nome della festa di Vlas, una antica divinità pagana).
Nel 1930, giunsero i primi risultati quando 600 delegati da tutta la
Bulgaria parteciparono a Khaskovo al congresso di fondazione della
Confederazione Vlassovden, a volte chiamata anche Sindacato
Vlassovden. Gli obiettivi della Confederazione Vlassovden erano
radicali, ma non rivoluzionari: la riduzione della tassazione diretta
ed indiretta, lo scioglimento dei cartelli degli agrari, assistenza
sanitaria gratuita per i contadini, assicurazione e pensione per i
lavoratori agricoli, autonomia amministrativa. Ma il "sindacalismo
della Vlassovden" si diffuse come un incendio e nel 1931 la
Confederazione contava 130
sezioni. Anche la situazione politica andava cambiando: nel 1930
Grigoriev ritornò in Bulgaria grazie ad un'amnistia ed organizzò una
cellula clandestina della FAKB a Sofia; nello stesso anno,
un'organizzazione militare fascista chiamata Legame (Zveno) venne
fondata da ufficiali dell'esercito ispirati dalla figura di Mussolini
e molto vicini alla Lega Militare.

Nel 1931, sfidata da un movimento guidato dagli anarchici per la
libertà di parola e per l'amnistia per i "crimini" politici, il regime
di destra venne cacciato dalla coalizione "Blocco Popolare" composta
dagli agrari del BZS, da liberali e radicali. Prima delle elezioni,
nel giorno dell'1 Maggio, la polizia bulgara attaccò un meeting degli
studenti anarchici del BOSF ed arrestò 11 studenti. Il BOSF chiedeva
la fine del controllo clericale sull'istruzione e della leva militare
nei campus e "l'allontanamento dei preti e dei sergenti dalle scuole e
dalle università e l'abolizione delle tasse sullo studio". Alla fine
del regime seguì un enorme sviluppo dell'attività organizzativa ed
editoriale anarchica, tanto che il movimento anarchico costituiva la
terza più grande forza della sinistra, dopo il BZS ed il BKP. In base
ad uno studio, in quell'anno c'erano circa 40 gruppi
anarcosindacalisti nella Confederazione Nazionale Anarcosindacalista
del Lavoro
(CNAL), mentre la Federazione Bulgara dei Sindacati Autonomi (FBSA)
divenne la sezione bulgara dell'Associazione Internazionale dei
Lavoratori (AIL) (7). Nel 1932, la FAKB tenne un congresso nazionale
clandestino nelle foreste vicino Lovec con Grigoriev alla presidenza,
allo scopo di riunificare il movimento. "Rabotnicheska Misl" tornò ad
essere l'organo della Federazione. Nonostante le venature di sinistra
del Blocco Popolare, non si fermarono le persecuzioni contro il
movimento anarchico: ferimenti con arma da fuoco, fermi ed
incarcerazioni erano all'ordine del giorno.


Il golpe fascista del 1934 e le sue conseguenze

Nel 1934, i dirigenti fascisti del partito Zveno, il colonnello Kimon
Georgiev ed il colonnello Damyan Velchev, fecero un colpo di stato ed
instaurarono un regime autoritario con Georgiev quale primo ministro.
Tutti i partiti politici vennero messi fuori legge, vennero
trasformati in corporazioni i sindacati come la CNAL, la FBSA e la
Vlassovden - che non si riprenderà più - e venne dichiarata guerra
alla FAKB ed al BKP. Sempre nel 1934, a Marsiglia la VMRO di destra
assassinò Re Alessandro di Jugoslavia ed il ministro degli esteri
francese Louis Bartou con la collaborazione degli Ustascia fascisti
croati. L'indignazione internazionale per l'uccisione del re jugoslavo
costrinse il regime bulgaro a sopprimere la VMRO. Ma il governo dello
Zveno mise al bando giornali anarchici come "Svobodno Obshtestvo", il
quale riapparve però come mensile col nome di "Nuovo Mondo" edito da
Petar Lozanov, mentre il giornale "Bussola" riuscì a restare in
circolazione.
Un contro-golpe, appoggiato dallo zar, portò nel 1935 alla caduta di
Georgiev ed alla salita al potere del dirigente monarchico dello
Zveno, il generale Zlato Panchev, presto rimpiazzato da una dittatura
monarchica civile. Eppure il movimento anarchico, quello comunista e
quello degli agrari continuavano ad agire in clandestinità - anche se
con gran parte della loro stampa bandita - mentre la VMRO Unita
filo-comunista si sciolse nel 1936.

Un ritratto del tipico anarchico bulgaro di questo periodo ce lo dà un
rapporto di polizia (compilato più avanti sotto l'occupazione
stalinista) sul minatore, contadino e macchinista Alexander Metodiev
Nakov (1919-1962) (8). Nato da una povera famiglia nel villaggio di
Kosatcha nel dipartimento di Pernik, divenne anarchico nel 1937. Nakov
mise in piedi un gruppo anarcosindacalista nella fabbrica
Machinostroitel di Pernik, per passare poi parte della sua vita sia in
un carcere fascista e in seguito in un campo di concentramento
sovietico. La polizia stalinista lo descrive come "anarchico fanatico"
- ma anche come "abile operaio -, con "una buona preparazione
politica", acculturato ed anche esperantista. Allo scoppiare della
Rivoluzione Spagnola nel 1936, circa 30 anarchici bulgari, compreso
Grigoriev, andarono in Spagna per arruolarsi nelle milizie. Grigoriev
rappresentava la FAKB al congresso della CNT-FAI nella Spagna libera
del novembre 1936. La
sfida rivoluzionaria al fascismo costrinse finalmente il disperso
movimento anarchico bulgaro a radunarsi nuovamente a Vitosha nel 1936
per l'ultimo congresso della FAKB prima della Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante i tanti compagni chiusi nei campi di concentramento, gli
anarchici riuscirono a far circolare il ciclostilato "Khleb i Svoboda"
(Pane e Libertà) tra il 1936 ed il 1939. Nel 1938, il BKP ebbe
maggiore audience cambiando il nome in Partito dei Lavoratori Bulgari
(BRP), prima di riprendere il colore stalinista nel 1948. Ritornato in
Bulgaria nel 1939, Grigoriev venne arrestato e passò gli anni della
guerra in un campo di concentramento.


La guerra e la collaborazione Rosso-Arancio-Nera

Nel 1940, un manifesto della FAKB tuonava contro gli intrighi del
Comintern prima alleato con i Nazisti, poi loro nemico, ed accusava i
comunisti del BRP, di aver sostenuto lo sforzo bellico degli Alleati,
poiché in base a quanto dice Grancharoff, essi avrebbero:
"...commesso un crimine storico facendo proprio tutto il fallimentare
armamentario ideologico della borghesia, dai gonfaloni (bandiere
militari medievali e clericali) alle istituzioni per la costituzione,
la democrazia, l'amore per la pace... il patriottismo ed il
nazionalismo...".

La Bulgaria si alleò con i Nazisti nel 1941 ed il movimento anarchico
scatenò la guerriglia contro le forze naziste in Bulgaria e contro i
fascisti bulgari: come dice Grancharoff, "messi tra l'incudine ed il
martello, gli anarchici combatterono coraggiosamente contro il
fascismo e pagarono un caro prezzo per questo". La resistenza popolare
infatti salvò tutti gli ebrei bulgari dalla deportazione nei campi di
sterminio nazisti. Nella stessa Macedonia, il Partito Comunista
Macedone nascerà solo nel 1943. Il movimento anarchico gestiva una
potente forza di guerriglia contro le forze fasciste verso la fine
della guerra in un paese che era ancora in gran parte agricolo. Grazie
alla sua lunga campagna militare contro i fascisti, il movimento
anarchico crebbe rapidamente e contribuì alla vincente insurrezione
del Fronte Patriottico del 9 settembre 1944 contro le forze naziste in
Bulgaria. Sì, il movimento anarchico era ragionevolmente abbastanza
forte per
porsi come una seria alternativa, ma la forza del Fronte Patriottico
- formato dai comunisti del BRP, da una fazione socialista del BZS e
dal movimento fascista militare Zveno (che aveva ugualmente fatto la
lotta partigiana contro i nazisti) - si rivelò formidabile. Alla fine
del 1944, il BRP aveva solo 15.000 membri, ma quando l'Armata Rossa
prese il posto dei tedeschi quale forza occupante, i comunisti bulgari
ne trassero grande vantaggio e formarono un governo del Fronte
Patriottico guidato dal dirigente dello Zveno, Kimon Georgiev, proprio
quel colonnello dell'esercito che aveva fatto il golpe fascista appena
10 anni prima nel 1934. Questa alleanza rosso/arancio/nera - che
Grancharoff chiama "l'unità tra Nazional Socialismo e comunismo" - si
mise immediatamente al lavoro per reprimere gli anarchici ed altre
tendenze politiche della classe operaia. I lavoratori furono obbligati
ad iscriversi ad un solo "sindacato" di Stato - come era sotto il
regime di Georgiev, sul modello italiano di Mussolini - e venne
introdotto il lavoro a cottimo. Ciò nonostante, vennero fondate da
militanti come Nakov organizzazioni quali l'Unione Anarchica Bulgara
del Sudovest ed il Gruppo Élisée Reclus a Pernik.


Il regime stalinista (9)

La FAKB indisse un congresso a Knegevo, nella capitale Sofia, nel 1945
per discutere di repressione, ma la milizia comunista arrestò tutti i
90 delegati e li mise nei campi di lavoro forzato. Questo non impedì
all'organizzazione di produrre un'importante Piattaforma comunista
anarchica. La stampa anarchica locale venne ridotta al silenzio con la
forza ed il rinato organo della FAKB, "Rabotnicheska Misl", venne
costretto a sospendere la pubblicazione dopo solo 8 numeri. Riapparve
brevemente durante le elezioni-truffa comuniste del 1945 in seguito
alla pressione degli USA e della GB, con una circolazione che aumentò
vertiginosamente da 7.000 a 60.000 copie prima della messa al bando
definitiva. Il successivo congresso annuale della FAKB nel 1946 si
svolse in clandestinità. Nel 1946, il dirigente dello Zveno Georgiev
venne sostituito dal comunista Georgi Dimitrov, le componenti dello
Zveno e del BZS dentro il Fronte Patriottico vennero sciolte, la
monarchia venne abolita e la Bulgaria divenne una cosiddetta
"Repubblica Popolare". Gli agrari del BZS si rifiutarono di cooperare
e nel 1947 (l'anno della morte del veterano anarchico Gerdzhikov), il
dirigente del BZS Nikola Petkov venne ucciso dai comunisti. Nel 1948,
un'ultima retata di anarchici portò alla cattura di 600 militanti che
vennero chiusi nei campi di concentramento di Cuciyan (vicino Pernik,
chiamata dagli internati "le carezze della morte"), di Bogdanovol
(chiamato il "Campo delle Ombre"), di Nojarevo, Tadorovo e di Bosna,
ed il BRP si fondeva con il Fronte Patriottico per trasformarsi nel
partito di massa "comunista" con 460.000 iscritti presunti.

Giunti al 1948, erano centinaia gli anarchici uccisi e quasi 1.000 i
militanti della FAKB chiusi nei campi di concentramento dove erano di
routine la tortura, i maltrattamenti e l'inedia per i veterani
antifascisti (ma non comunisti) che avevano combattuto per almeno 30
anni contro il fascismo. I prigionieri anarchici erano tenuti in
isolamento e fatti lavorare fino a morire, con turni di lavoro di 36
ore, mentre per gli altri erano solo dalle 12 alle 16 ore. Una lista
parziale di 33 anarchici detenuti fatta girare clandestinamente in
quell'anno è rivelatrice della loro composizione di classe: 11
studenti di scuola ed università, 4 operai anarcosindacalisti di città
di cui un tecnico, 4 insegnanti di cui un ispettore scolastico, 4
lavoratori rurali (reduci del movimento sindacale Vlassovden), 3
tipografi, 2 giornalisti compreso Georgi Dimitroff Kurtov
(Karamikaylov), editore multi-detenuto del giornale anarchico
"Rabotnicheska Misl", un libraio e
parecchi altri la cui occupazione non è nota. Il più giovane aveva
circa 21 anni, politicizzatosi verosimilmente durante il regime
fascista; il più vecchio, 49 anni, Manol Vassev Nicolov, lavoratore di
tabacco, che aveva dato inizio al sindacalismo della Vlassovden nel
1930. La maggior parte erano stati imprigionati o condannati a morte
dai fascisti, 3 erano stati combattenti nella guerriglia, ed uno era
stato coinvolto in una cospirazione militare contro i fascisti. Dice
Grancharoff:

"Il nero velo usato dal comunismo per murare vivo l'anarchismo era lo
stesso che seppellì ... il vero comunismo e tutte le speranze di
emancipazione e di liberazione degli oppressi".

Mentre l'attività anarchica clandestina gestita da militanti come
Nakov è stata operativa fino agli anni 1980, molti anarchici bulgari
come il militante chiave Georgi Grigoriev se ne andarono in esilio in
Francia, dove si formarono gruppi in esilio della FAKB, come pure
l'organizzazione ombrello Unione Libertaria Bulgara (ULB), che
abbracciava gli anarchici bulgari di tutte le tendenze. Grigoriev, che
ha scritto una storia del movimento anarchico bulgaro ed anche uno
studio sul rapporto tra liberazione nazionale e rivoluzione sociale
nei Balcani, giocherà un ruolo decisivo nella ridefinizione della ULB
come federazione di sintesi Federazione Anarchica Bulgara (FAB) dopo
il crollo del potere comunista nel 1989, assicurandone l'adesione alla
Internazionale delle Federazioni Anarchiche (IFA). Nel 2008, la FAB
pubblica ancora il giornale mensile "Svobodna Misl" (Libero Pensiero).
Altre organizzazioni anarchiche oggi in Bulgaria sono il Fronte
Anarchico,
il Gruppo Autonomo Anarchico "Anarcoresistenza" che pubblica
"Anarkhosprotiva" (Anarcoresistenza), la Confederazione Bulgara del
Lavoro anarcosindacalista, sezione della AIL e fondata nel 1991 da
militanti come Nikola Mladenov Totorov, ed infine la rinata
Federazione della Gioventù Anarchica. (10)


L'eredità del Piattaformismo Bulgaro

Sul piano della teoria, è il caso di dire che esiste un documento per
lungo tempo trascurato il quale dovrebbe essere considerato come
un'altra pietra angolare della tradizione piattaformista dopo la
Piattaforma stessa: si tratta della Piattaforma della Federazione
Comunista Anarchica di Bulgaria del 1945 (11). Solo recentemente
tradotta in inglese, in questa Piattaforma vi è il ripudio del
fascismo, della democrazia, dello Stato e del capitale, e si riafferma
un orientamento di massa dei comunisti anarchici per il totale
sradicamento della proprietà privata e per la piena socializzazione
dei mezzi di produzione sotto il controllo della classe lavoratrice.
Nella Piattaforma della FAKB si affrontano temi cruciali di tattica e
di organizzazione, vi si rigetta la forma del partito politico perché
"sterile ed inefficace, incapace di rispondere agli scopi come ai
compiti immediati ed agli interessi dei lavoratori", e si esprime
fiducia nella "vera forza
dei lavoratori", nelle "loro organizzazioni sociali ed economiche. E'
qui che si preparano le basi per sconfiggere il capitalismo. Solo qui
sta la vera lotta di classe." Riguardo all'organizzazione, la FAKB
sosteneva che erano indispensabili diversi tipi di organizzazione
della classe lavoratrice che interagiscono senza subordinazione
alcuna: le organizzazioni di tendenza comuniste anarchiche, i
sindacati dei lavoratori, i sindacati dei lavoratori della terra, le
cooperative, gli organismi culturali e di interessi specifici, quali
quelli per la gioventù e per le donne. Su queste organizzazioni nella
Piattaforma della FAKB si legge:

"E' soprattutto necessario per i partigiani del comunismo anarchico
essere organizzati in organizzazioni di tendenza comunista anarchica.
I compiti di tali organizzazioni sono quelli di sviluppare, realizzare
e diffondere le idee comuniste anarchiche; di studiare le questioni
vitali del presente che riguardano la vita quotidiana delle masse
lavoratrici nonché i problemi della ricostruzione sociale; la lotta a
tutto campo per la difesa del nostro ideale sociale e della causa del
popolo lavoratore; di partecipare alla creazione di gruppi di
lavoratori al livello della produzione, delle professioni, della
distribuzione e del consumo, della cultura e dell'istruzione, e di
tutte le altre organizzazioni che possono essere utili nella
preparazione dello ricostruzione sociale; la partecipazione armata ad
ogni insurrezione rivoluzionaria; la preparazione e la coordinazione
per questa eventualità; l'uso di ogni mezzo che possa portare alla
rivoluzione sociale.
Le organizzazioni di tendenza comunista anarchica sono assolutamente
indispensabili per la piena realizzazione del comunismo anarchico,
prima e dopo della rivoluzione".

Queste organizzazioni comuniste anarchiche devono federarsi
all'interno di un territorio dato, "coordinate da una segreteria
federale" ... ma "l'organizzazione locale" resta l'unità politica di
base, mentre sia la segreteria locale che quella federale non sono che
"organismi meramente esecutivi e di raccordo senza alcun potere" se
non quello di mettere in atto le decisioni a livello locale o
federale. Nella Piattaforma della FAKB si raccomanda l'unità teorica
di tali organizzazioni, dal momento che possono farne parte solo
militanti comunisti anarchici convinti, si fa notare come le decisioni
debbano essere prese attraverso un processo di consenso basato sia
sulla persuasione che sulla dimostrazione pratica - e non ricorrendo
ad un voto di maggioranza (peraltro applicabile invece nelle
organizzazioni sindacali e di altro tipo dove ci deve essere agio per
le minoranze e per il dissenso). I militanti comunisti anarchici, in
quanto organizzati,
partecipano direttamente ai sindacati conflittuali ed alle grandi
confederazioni sindacali, sostenendo le loro posizioni, difendendo gli
interessi immediati della classe ed imparando come controllare la
produzione in preparazione della rivoluzione sociale. I militanti
partecipano direttamente anche alle cooperative "portandovi lo spirito
di solidarietà e di mutuo appoggio contro gli interessi di partito e
della burocrazia", e negli organismi culturali e di interesse
specifico che sostengono l'ideale comunista anarchico e le
organizzazioni sindacali. Queste organizzazioni si relazionano fra di
loro sulla base della "indipendenza reciproca" e della "comunanza
ideologica".


Lezioni dell'esperienza bulgara

Si potrebbe sostenere che in Bulgaria il movimento anarchico si sia
evoluto in modo simile ad altri movimenti anarchici contemporanei, in
particolare in paesi colonizzati: piccole cellule di propaganda di
militanti anarchici che editano giornali clandestini per far salire la
pressione della lotta di classe. Il parallelismo con i giovani
movimenti in Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia è fondato, ma in
Bulgaria troviamo molto presto diverse traiettorie che portano gli
anarchici bulgari direttamente nella guerra di liberazione della
Macedonia nel 1903. Nonostante le critiche rivolte a questo tipo di
guerriglia anarchica ed alla strategia di lanciare una guerra rurale
su vasta scala che ammiccava alle simpatie dei contadini ma non
disponeva di una organizzazione di base dei contadini, il battesimo
del fuoco non solo temprò gli anarchici bulgari in vista delle lotte
future, ma fu lì che iniziò il crollo dell'Impero Ottomano. Benché in
condizioni
tutt'altro che ideali a causa del continuo stato di guerra dal 1911
al 1918, seguito dalle martellate di ben due successivi colpi di stato
fascisti nel 1923 e nel 1934, il movimento anarchico bulgaro si era
fatto forza formidabile, la terza maggiore compagine della sinistra,
che ha usato il disincanto operaio verso il riformismo degli agrari e
dei comunisti per costruire una serie di sindacati combattivi nelle
città, penetrando in tutti gli strati della società fondando una rete
di organismi interconnessi a livello delle professioni, degli studenti
e persino dei combattenti della guerriglia. E' persino riuscito a
costruire dei ponti tra il mondo rurale e quello urbano, tramite
l'organizzazione dei contadini in sindacati squisitamente rurali. Era
soprattutto un movimento sociale, ma con una chiarezza ideologica
significativa al punto da non cadere vittima del bolscevismo e con una
capacità organizzativa che lo metteva in grado di difendersi
autonomamente in armi.

Questa chiarezza proveniva - secondo me - dalla scelta della FAKB di
far suo il concetto piattaformista del ruolo dell'organizzazione di
specifico - come era per i makhnovisti - all'interno di un fronte
ampio di forze sociali rivoluzionarie socialiste libertarie. In questo
modo, la FAKB non si dava semplicemente un orientamento di tipo
geografico né verso est - guardando all'Ucraina insorgente con il suo
approccio flessibile, plurale verso la rivoluzione - né verso ovest
dove il movimento anarchico cecoslovacco ed ungherese si erano
compromessi col bolscevismo, bensì puntava politicamente a prendere il
toro per le corna e a predisporre gli strumenti necessari per
costruire la società del domani. La Piattaforma non è servita solo
alla FAKB, ma al movimento in generale, ed anche molto bene date le
sfide del corporativismo fascista, della guerra di guerriglia, del
potere prima fascista poi stalinista e di 40 anni di esilio
produttivo. E a dispetto
dell'accusa di settarismo lanciata contro le organizzazioni
piattaformiste dagli anarchici sintetisti, la FAKB è stata - come si
legge nella sua Piattaforma del 1945 - una strenua sostenitrice
dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori di orientamento
anarcosindacalista, fondata a Berlino nel 1922 a rappresentanza di
oltre 2 milioni di lavoratori. E la stessa cosa ha fatto la FAB, per
cui è evidente che i comunisti anarchici non deviano dal loro
orientamento di massa, indipendentemente dalla repressione o dalla
scelta di una guerra difensiva di guerriglia.

Oltre l'Esercito Insorgente Rivoluzionario Makhnovista Ucraino, che
giunse a contare 500.000 membri, le organizzazioni di massa comuniste
anarchiche che si avvicinano di più alla FAKB per influenza su operai,
contadini, studenti, intellettuali e forze sociali comprese quelle
combattenti, mi pare siano la Federazione Comunista Anarchica Coreana
(FCAC) del 1929-45 e la Federazione Anarchica Uruguayana (FAU) del
1956-1976. Ma i militanti chiave della FCAC entrarono nel governo
provvisorio nel 1940, e la FAU cadde nell'insurrezionismo, influenzata
dall'avventurismo guevarista dei primi anni '70, per poi sgombrarsi
del tutto la testa dalle nebbie marxiste ed abbracciare finalmente nel
1985 lo specifismo (quella concezione latino-americana
dell'organizzazione di specifico che è molto vicina al
piattaformismo). Si può dunque ben dire che alla FAKB va l'onore di
essere stata una delle organizzazioni comuniste anarchiche più longeve
e meglio organizzate,
anche se la sua recente re-incarnazione nella FAB è (forse di
necessità quando occorre ricostruire il movimento) di carattere
sintetista. Quale è stato il ruolo della FAKB e delle sue
organizzazioni sorelle nel lavoro di radicamento sociale che ha reso
possibile il notevole rifiuto del popolo bulgaro verso la deportazione
dei loro amici e vicini ebrei, facendo sì che ognuno dei 48.000 ebrei
di Bulgaria si sia salvato durante la Seconda Guerra Mondiale? Questi
aspetti sono ancora tutti da indagare: sono necessari evidentemente
ulteriori ed approfonditi studi sul movimento anarchico bulgaro, ma
appare chiaro che sono pochi i movimenti che hanno vissuto una storia
così difficile come quello bulgaro e quei protagonisti hanno
affrontato le loro sfide brillantemente.



Traduzione a cura di FdCA - Ufficio relazioni internazionali

Note:
1. Jack Grancharoff, Il Movimento Anarchico Bulgaro, manoscritto non
pubblicato, scritto gentilmente per la ZACF, Quamaa, Australia, 2006.
Questo documento permette di costruire una rete di informazioni per
gettare luce su quello che altrimenti sarebbe un movimento alquanto
oscuro.
2. Gruppa Russkikh Anarkhistov Zagranitsei, Organizatsionnaya
Platforma Vseobshchego Soyuza Anarkhistov (proekt), Parigi 1926. La
Piattaforma Organizzativa dell'Unione Generale degli Anarchici
(bozza), di Nestor Makhno, Ida Mett ed altri del gruppo "Delo Truda"
in esilio a Parigi, Francia. Questo testo chiave del comunismo
anarchico riafferma la maggiore tendenza storica - dell'orientamento
organizzativo di massa, che include l'organizzazione "politica"
(ideologica), l'organizazione "sociale" (territorio) e sindacale - sia
contro l'avventurismo della linea della minoranza insorgente, sia
contro la scelta individualista anti-anarchica. La si trova in varie
lingue su: http://www.nestormakhno.info, scaricabile anche da
http://www.fdca.it/storico/piattaforma.htm; su libro in italiano
http://www.fdca.it/stampa/libri/mcnab_piattaforma.htm.
3. Nick Heath (Anarchist Federation, UK), Gueorgui Cheitanov,
1896-1925, su: http://www.libcom.org/history/cheitanov-gueorgui-1896-1925.
4. Nick Heath (Anarchist Federation, UK), Georgi Grigoriev, 1906-1996,
(anche Georges Balkanski), su
http://www.libcom.org/history/grigoriev-georgi-1906-1996.
5. Georges Balkanski (Georgi Grigoriev), Liberation Nationale et
Liberation Sociale: l'Example de la Révolution Macedonienne,
Collection Anarchiste, Federation Anarchiste, Paris, France, s.d.
Testo che contiene la più importante analisi anarchica in lingua
francese della questione nazionale macedone.
6. Nick Heath (Anarchist Federation, UK), Mariola Sirakova, 1904-1925,
s.d. su: http://www.libcom.org/history/sirakova-mariola-1904-1925.
7. Bulgaria: The New Spain (scaricabile dal sito Zabalaza su
http://www.zabalaza.net/pdfs/varpams/bulgaria_the_new_spain.pdf).
8. Anonimo, Alexander Metodiev Nakov, 1919-1962+, Bulgarian
Libertarian Union in exile, Paris, France, s.d. su
http://www.libcom.org/library/alexander-metodiev-nakov-his-life-and-crimes
9. Bulgaria: The New Spain
10. Riferimenti a queste organizzazioni su http://www.broadleft.org .
11. Platform of the Federation of Anarchist Communists of Bulgaria,
Federatsia na Anarkho Komunistite ot Balgaria, 1945, traduzione
inglese di Nestor McNab, FdCA, Italia, 2006. Questo eccellente
documento sulla posizione organizzativa di massa merita un posto di
primissimo piano nel pantheon teorico del piattaformismo. (Anche in
italiano su http://www.fdca.it/storico/fakb-piattaforma.htm , ndt.)

Articolo di prima pagina di Anarkismo.net
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