Contro il TAV resistenza!

 


Ultima provocazione del governo contro le lotte popolari della Val Susa:il tentativo di obbligare la CUB, che ha indetto lo sciopero generale contro il TAV del 16 novembre, a revocare lo sciopero. La CUB ha respinto al mittente la provocazione: lo sciopero si farà, perché l'ha deciso la gente della Val Susa. Vi copiamo sotto il comunicato emesso dalla CUB ed approfittiamo per fare appello a tutti coloro che hanno a cuore la libertà di partecipare allo sciopero ed alla manifestazione da Bussoleno a Susa del 16 novembre. Partenza alle ore 9 dalla piazza del mercato di Bussoleno. I poteri forti che vogliono a tutti i costi il TAV, calpestando la volontà popolare che per 15 anni si è chiaramente espressa contro questo progetto di morte, stanno cercando di colpire e criminalizzare la resistenza dei valsusini. Hanno usato i manganelli, le denunce e l'occupazione militare, ora provano a fermare lo sciopero. Dimostriamo loro che non ci riusciranno: tutti in piazza il 16 novembre, tutti a
Venaus per fermare il cantiere che vogliono aprire entro il mese. No pasaran!

 
FAI Torino
 
 
Comunicato della CUB

Sciopero della Valle di Susa
Con incredibile tempismo, la Commissione di Garanzia per l'esercizio, in realtà contro l'esercizio, del diritto di sciopero nei servizi pubblici ha intimato alla Confederazione Unitaria di Base, nel pomeriggio di lunedì, la revoca dello sciopero generale della Val di Susa.

Ci limitiamo a far rilevare che:
- Se anche avessero ragione nel merito, e non l'hanno, non ci sono i tempi tecnici per una revoca dello sciopero e questa scelta, politica e non tecnica, ha un solo fine: colpire un movimento di lotta deciso nelle assemblee dai cittadini e dai lavoratori della valle in forma aperta e collettiva; - L'argomento che utilizzano, la mancanza di una distanza adeguata rispetto allo sciopero del 25 novembre dei sindacati istituzionali, è pretestuoso visto che lo sciopero del 16 non è uno sciopero generale nazionale ma riguarda un preciso territorio. Ancora una volta un argomento che si vuole tecnico è strettamente politico; Lo sciopero è proprietà dei lavoratori e delle lavoratrici, è stato deciso da loro e non possono essere dei burocrati a negare questo diritto.

La CUB ha fatto ricorso contro questa decisione e chiede a tutte le forze politiche e sindacali e, soprattutto, a tutte le lavoratrici e i lavoratori, al di là della loro opinione sull'alta velocità, di mobilitarsi per difendere il diritto di sciopero ancora una volta pesantemente attaccato. Difendere la libertà ovunque!