FABRIZIO DE ANDRE' - SPESSO MI HA FATTO PENSARE
cofanetto: Libro + CD

CD 17' 47'' + libretto 72 pp. colore + volume

2008 - 168 pp. - ill. - 25 euro


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«e adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina anarchia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza»
Fabrizio De André


ED AVEVAMO GLI OCCHI TROPPO BELLI
cd + libretto

A quasi dieci anni dalla sua scomparsa (11 gennaio 1999), Fabrizio De André è ancora uno dei cantautori, anzi dei poeti più amati un po' da tutti – da chi ha vissuto accompagnato dalle sue canzoni la seconda metà dello scorso secolo come da chi non l'ha mai «conosciuto» e lo scopre oggi.
Un rapporto speciale De André ha sempre avuto con gli anarchici (tra l'altro si è sempre definito tale, fin dagli anni Sessanta). Nel 2001 il mensile «A rivista anarchica» ha prodotto alcuni Cd e Dvd su di lui. Non tanto sul cantautore, quanto sull'intellettuale, sul sostenitore di tante «cause perse», sul cantore di ladri, impiccati, prostitute, indiani, zingari.
Il primo di questi prodotti è il cd+libretto ed avevamo gli occhi troppo belli, nel quale viene eseguita, tra l'altro, una versione live del brano Se ti tagliassero a pezzetti e l'esecuzione inedita del brano I Carbonari. Ma  soprattutto in questo cd si può ascoltare la sua inconfondibile voce parlare appunto dei temi esistenziali e sociali che hanno infl uenzato la sua poetica.
Ci ritorna un Fabrizio fine pensatore sempre schierato – come amava dire – in direzione ostinata e contraria.
Il libretto contiene scritti di E. Armand, Mariano Brustio, Giovanna Boursier, Paolo Finzi, Romano Giuffrida, Mauro Macario, Errico Malatesta, Riccardo Mannerini e della redazione di «A».




DE ANDRÉ: GLI OCCHI DELLA MEMORIA
TRACCE DI RICORDI CON FABRIZIO
di Romano Giuffrida - 168 pp. ill.

Prefazione di Mauro Macario
Illustrazioni di Massimo Caroldi

Sulla scena dei grandi mutamenti culturali e sociali che hanno interessato l'Italia  negli ultimi decenni, Fabrizio De André ha tessuto la trama di sensazioni ed emozioni che hanno disegnato il sentire libertario per più di una generazione.
Il libro rilegge le sue canzoni rintracciando i «fili» che hanno composto l'arazzo della sua poetica, definendone i percorsi e le tonalità che più hanno influenzato il pensiero e l'agire politico di chi ha amato la sua poesia. In questo viaggio nella
memoria con Fabrizio De André, l'autore incontra anche le parole di chi Faber ha cantato e quelle di chi, nelle sue poesie, non solo si è riconosciuto ma ha trovato anche un senso per il proprio vivere e il proprio agire.
Sono le lettere che idealmente scrivono a Fabrizio: Carla Corso,
Alda Merini, Andrea Gallo, Giorgio Bezzecchi, Massimo, Claudio Lolli, Tonino Paroli, Stefano Raspa.