Ringrazio Max Var di aver riportato l'articolo di Repubblica. Solo che a differenza di lui, che nell'oggetto della mail scrive "no comment", personalmente sento il bisogno di dire qualcosa in proposito. Non ero presente quindi non so come il fatto riportato sia esattamente avvenuto. Per cui se qualcuno che c'era ed ha potuto o vedere o partecipare può o correggere o confermare o smentire farebbe cosa utile. Per il momento rimaniamo facendo finta che il tutto si sia svolto come l'articolo riporta. Credo che sia ora di cominciare a mettere in discussione simili modi di agire e dire, soprattutto in un luogo come questa lista, pensato e concepito
per il confronto diretto sia delle informazioni che delle idee. Ciò che facciamo e come ci comportiamo pubblicamente, soprattutto in una situazione
così pubblica come un corteo di protesta lancia messaggi e veicola significati, che perciò non vanno mai presi alla leggera, anche perchè
inducono a modi di pensare in chi vede o sente e non ci conosce. In altre parole è propaganda non verbale, ma comportamentale e gestuale, o negativa o
positiva a seconda dei casi. In questo caso, sempre che le cose stiano effettivamente così, a mio avviso getta abbastanza fango su che cosa voglia dire anarchismo.
Per quanto riguarda bruciare le bandiere, non è di per sé gran cosa, soprattutto se si tratta di bandiera Yankee, ma denota una valorizzazione di
> quella bandiera, rischiando di far supporre che a noi ci piacerebbe che ciò che la bandiera rappresenta fosse migliore di come effettivamente è. Noi non
chiediamo, alla Grillo, che gli yankee diventino buoni invece di rimanere cattivi, perché da loro non ci aspettiamo che siano altro da quello che
sono. Noi denunciamo la politica assassina dei capi di quel popolo e non disprezziamo quel popolo in quanto tale, come bruciare la loro bandiera potrebbe far pensare. Del resto gli anarchici dovrebbero essere al di là di ogni bandiera, perché sono tendenzialmente cosmopoliti ed internazionalisti, quindi dovrebbero, al limite e ammesso che abbia senso, bruciare tutte le bandiere di stato. Perché allora non bruciare le bandiere bolsceviche, simbolo di dittature feroci, o tante altre come quella birmana o cinese, per esempio (ma ce ne sarebbero tante altre)? In definitiva, anche se non è un gran peccato, trovo che sia fuorviante bruciare le bandiere, che come comportamento trovo più vicino all'autonomia o agli stalinisti, piuttosto che a degli anarchici e dei libertari.
Ma questa è poca cosa. Trovo invece incoerente e molto poco libertario e anarchico cercare d'impedire ad altri di parlare: "staccando ripetutamente
la spina dell' altoparlante". Come giustamente ci ribelliamo quando cercano d'impedire a noi di esprimerci, così non dovremmo fare, da anarchici
soprattutto, come i censori e i tiranni che tolgono la parola a chi non la pensa come loro. Quale idea di società pensate che diamo ergendoci a giudici
e repressori delle idee di altri da noi? Non certamente della società
anarchica, che dovremmo invece propagandare come rispettosa della diversità di idee, di opinioni e dei differenti modi di esprimersi. E lo dovremmo fare
molto più degli altri, proprio perché agiamo in nome della libertà anarchica e libertaria. Per cui siamo più colpevoli, ammesso che abbia senso parlare
di colpe. Ora personalmente, come tanti altri/e compagni e compagne sono arcistufo di simili modi di agire senza umiltà e senza rispetto e accettazione di chi non
è come noi. E penso sia ora di cominciare a dirlo con forza, senza far finta che 'ste cose siano solo bambinate e senza condannare politicamente quei
compagni che, agendo anche a nome nostro, lo fanno con la massima tranquillità. Fra l'altro per esperienza diretta so che, in genere, proprio costoro sono i più intolleranti e permalosi quando si rivolgono loro critiche e punti di vista differenti. E' ora di far sapere, anche al di fuori della nostra cerchia, che non copriamo politicamente e non giustifichiamo simili modi di porsi, proprio perché poi veniamo giudicati malissimo proprio da coloro verso cui tendiamo a spiegare le nostre
meravigliose idee di libertà. Ritengo intollerabile sopportare, da anarchici, modi di essere e comportamenti che contraddicono i principi dell'anarchia e che non rispettano le differenze. Storicamente sono sempre stati preti fascisti boscevichi e totalitari che hanno cercato sistematicamente di spegnere la spina ai dissidenti. Gli anarchici non solo non l'hanno mai fatto, ma l'hanno sempre subito. Spero proprio che non si > voglia cominciare ora, perché gli "anarchici" repressori troverebbero moltissimi anarchci che si rivolterebbero contro di loro. Spero che si apra il dibattito.
Andrea Papi