Sabatino Rosselli, detto Nello, nacque a Roma il 29 novembre 1900. I genitori, Giuseppe Emanuele e Amelia Pincherle, appartenevano a famiglie della borghesia agiata ebraica con trascorsi risorgimentali: Mazzini era morto sotto il nome di Mr. Brown in casa dei nonni paterni e un nonno materno aveva partecipato alla difesa della repubblica di Venezia nel 1849.
Nei primi anni del secolo Amelia coi tre figli, Aldo (morto durante la I guerra mondiale), Carlo e Nello, si trasferì a Firenze, entrando ben presto in contatto con gli ambienti culturali più vivaci e aperti della città.
Nel 1917 a Firenze venne fondato, soprattutto per iniziativa di Nello, il giornale per studenti "Noi giovani", sul quale Carlo Rosselli cominciò a scrivere i suoi articoli politici.
 
  Nel 1920, insieme ad altri giovani tra i quali il fratello, Piero Calamandrei, Alfredo e Nello Niccoli, Nello fondò il Circolo di Cultura, luogo di libero dibattito e ricerca sotto l'alto magistero di Gaetano Salvemini. Il Circolo venne chiuso d'autorità nel 1925.

Nel 1923 Nello discusse con Gaetano Salvemini la tesi di laurea "Mazzini e il movimento operaio dal 1861 al 1872", primo passo di quella che avrebbe potuto essere una brillante carriera di studioso del Risorgimento. Studioso di profondi sentimenti liberali, nel 1924 aderì alla fondazione dell'Unione nazionale delle forze liberali e democratiche promossa da Giovanni Amendola, e nel 1925 partecipò col fratello Carlo, Gaetano Salvemini, Nello Traquandi e altri alla fondazione del primo giornale antifascista clandestino "Non mollare". Sempre nel 1924 è da ricordare la sua partecipazione al Convegno Ebraico di Livorno: per Nello Rosselli, ebreo non ortodosso e non osservante, l'ebraismo non si realizzava nel rispetto formale dei riti e delle tradizioni, ma era fondamento del suo impegno di vita, per cui non sentiva contrasto tra l'essere ebreo e l'essere italiano.

Continuava intanto la sua attività di studioso testimoniata dalla pubblicazione, tra il 1923 e il 1927 di numerosi articoli su riviste storiche italiane e del saggio "Mazzini e Bakunin". Il 3 giugno 1927 venne arrestato e condannato a 5 anni di confino a Ustica, ma nel 1928 venne rilasciato, forse perché le sue idee liberali non venivano considerate troppo pericolose dal regime. Tuttavia nell'estate del 1929, dopo la fuga da Lipari del fratello, venne nuovamente arrestato e condannato a 5 anni di confino a Ustica e Ponza. Da qui trasse ispirazione per le pagine più belle del saggio "Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano" che fu poi pubblicato nel 1932. Rilasciato, riprese la sua vita di studioso, con la possibilità di ottenere il passaporto per recarsi all'estero a compiere le sue ricerche. Così avvenne anche nel mese di maggio 1937: il passaporto gli fu dato con una sollecitudine che ad alcuni amici, fra cui Calamandrei, apparve sospetta. Evidentemente attraverso Nello si sperava di arrivare a Carlo che, per curare una flebite contratta durante la guerra di Spagna, si era recato alle terme di Bagnoles-de-l'Orne in Normandia. Insieme col fratello, il 9 giugno 1937, venne assassinato a Bagnoles-de-l'Orne e i loro corpi furono ritrovati l'11 giugno.

Nel 1946 la casa editrice Einaudi pubblicò la raccolta "Saggi sul Risorgimento italiano e altri scritti" in cui sono compresi anche gli scritti minori. Accanto all'attività di studioso e di antifascista è da ricordare anche quella di pittore di grande sensibilità, come testimonia la mostra di suoi quadri allestita nella Sala d'Armi di Palazzo Vecchio nella primavera del 1990.

a cura della Dr.sa Alessandra Campagnano