Paradossalmente, pur definendosi esplicitamente come movimento 
	non-gerarchico, l’Internazionale Situazionista era affetta da una mentalità 
	da “cricca” e indulgeva a periodiche espulsioni e dimissioni, come un 
	qualunque gruppuscolo marx-leninista. Al tempo stesso, però, aveva la 
	capacità di offrire interpretazioni provocatorie che uscivano totalmente 
	dagli schemi dei partiti della sinistra tradizionale. Nel 1962, ad esempio, 
	in un’analisi della Comune di Parigi del 1871, veniva celebrata la natura 
	carnevalesca e non-gerarchica di quell’evento, quasi prevedendo la festosa 
	eruzione parigina del 1968 (
5). 
	All’inizio degli anni Sessanta, quando il gruppo era attivo, a dispetto del 
	gran sfoggio di aspirazioni e intenzioni ben poco è stato effettivamente 
	realizzato, a meno che la decapitazione della statua della Sirenetta, a 
	Copenhagen, non venga considerato come l’ispirata liberazione di “desideri 
	dimenticati”. Nonostante il loro atteggiamento elitario, comunque, i 
	situazionisti sono giustamente ricordati per il loro programma sovversivo e 
	per l’impeto creativo che hanno fornito agli artisti della rivolta parigina 
	del 1968. Molti degli slogan più famosi, come
	
		-  
- siate realisti, 
		chiedete l’impossibile 
 
- vietato vietare
		
 
- realizzate i 
		vostri desideri 
 
- la merce è 
		l’oppio dei popoli 
 
- più consumi, meno 
		vivi 
 
- l’arte è morta: 
		non consumate il suo cadavere 
 
- non lavorare mai
		
 
- corri compagno, 
		il vecchio mondo è dietro di te 
 
- sotto il 
		selciato, la spiaggia 
anche se non ispirati direttamente dai testi anarco-situazionisti, erano 
	certamente in sintonia con il loro spirito di insubordinazione. 
	Esistevano legami diretti tra il situazionismo e altri gruppi più 
	apertamente anarchici degli anni Sessanta. Uno dei primi attivisti dei 
	Provos olandesi (gruppo anarchico formatosi ad Amsterdam nel 1965) era un 
	ex-situazionista, e lo era anche uno dei fondatori del gruppo Kommune 1 di 
	Berlino, più o meno nello stesso periodo. I Provos avevano raggiunto la 
	notorietà nell’estate del 1965 quando avevano lanciato un attacco 
	propagandistico contro la proprietà privata, offrendo gratis per uso 
	pubblico biciclette dipinte di bianco (poi confiscate dalle autorità); 
	l’anno seguente avevano tirato bombe fumogene sul corteo nuziale della 
	famiglia reale olandese (6). 
	Fedeli alla loro filosofia anarchica, nel 1967 si auto-dissolvevano quando 
	alcuni di loro decidevano di partecipare alle elezioni municipali e gli 
	altri intuivano il pericolo di essere risucchiati nell’establishment 
	politico democratico.